Sannio, tutto il mondo delle Spallate...un colpo qua un colpo là
- Scritto da Ester Ippolito
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Partecipazione, scoperta e sorprese, viaggio nell'autenticità popolare tra cultura, tradizioni, e danza come chiave di lettura di un territorio: questi gli elementi distintivi della seconda edizione del Tour della Spallata (1-2-3 maggio 2015)- organizzatrici Dantina Grosso e Cinzia Minotti (Alberi Sonori)- che ha toccato quest’anno San Giovanni Lipioni, Schiavi D’Abruzzo e Mafalda alla ricerca di affinità e diversità delle varie Spallate recuperate e praticate sul territorio. Assume così ancor più forza il progetto di ricerca “Un colpo qua un colpo là - La Spallata nel Sannio” che prosegue nel recupero di questo patrimonio con il coinvolgimento degli anziani portatori di tradizione, l ’entusiasmo dei giovani e il contributo di ricercatori e studiosi.
di Ester Ippolito
La Spallata, nelle sue diverse particolarità e varianti, travolge, coinvolge e diverte, e per chi ne possiede le chiavi e i ricordi, come gli anziani, rappresenta una esperienza importante che porta indietro nel tempo, fa riflettere e porta a confrontarsi con gli altri. Danza di antica tradizione, ballata ai matrimoni ma anche in tanti altri contesti, legata a riti propiziatori e probabilmente anche ai tratturi, accompagnata dall’organetto e forse in tempi più lontani dalla zampogna, caratterizzata da colpi dati con i fianchi e battito del piede a terra, diffusa soprattutto nel territorio dei Sanniti tra Abruzzo, Molise e Campania, la Spallata è abbastanza diffusa, praticata e ben radicata nella popolazione anche giovane soprattutto a Schiavi D’Abruzzo, mentre in altre località si è andata perdendo o sbiadendo, come in una vecchia fotografia.
Proprio dalla volontà di riscoprire radici ed essenza di questa danza, di riportare alla luce affinità e varianti di stili praticati ancora o nel passato in vari Comuni- sembra circa tredici- è nato il progetto “ La Spallata nel Sannio” a cura di Alberi Sonori, associazione culturale dedita al recupero ,valorizzazione e diffusione di musiche, canti e danze tradizionali, e di Dantina Grosso, insieme alla collaborazione di ricercatori, studiosi, suonatori, danzatori, appassionati e cittadini privati, enti e realtà locali. E parte integrante del progetto è il Tour della Spallata -Un colpo qua un colpo là - La Spallata nel Sannio”, giunto alla sua seconda edizione, svoltosi l’1-2-3 maggio scorso e che ha fatto tappa a Giovanni Lipioni e Schiavi D’Abruzzo, come nel 2014, e come novità, al posto di Acquaviva,nel Comune di Mafalda: una tre giorni di laboratori di danza nelle varie località approfondendo similitudini e diversità, festa a ballu serali, conoscenza delle risorse del territorio, contatto con gli anziani portatori di tradizioni, socialità e divertimento, e per concludere un convegno per fare il punto sulle ricerche sul patrimonio delle Spallate. Un evento di grande partecipazione e che ha alle spalle un costante lavoro di ricerca: lo scorso anno i cittadini di San Giovanni Lipioni , su invito delle organizzatrici, hanno portato avanti ricerca e rimembranza sulla loro Spallata, arrivando a risultati molto belli e coreografici. E così quest’anno è toccato a Mafalda rintracciare le proprie radici ed essere la sorpresa 2015.
Le origini del progetto Un colpo qua e un Colpo là
“La Spallata fa parte dei miei ricordi di infanzia – racconta Dantina Grosso, nella foto a destra con Cinzia Monotti, Alberi Sonori, e Mattia Rossi, pro Loco San Giovanni . "Grazie all’incontro con Cinzia Minotti (Alberi Sonori) si è sviluppata una condivisione di interessi rafforzando il desiderio di riportare alla superficie questo patrimonio musicale e di danza laddove la tradizione si stava perdendo, e studiarne le tante affinità e diversità di stili. Così è nato il nostro progetto di ricerca e ha preso vita la prima edizione della Spallata Tour , maggio 2014, che ha comportato tutto un lavoro di ricerca, conversazioni e riflessioni con gli anziani per riportare alla luce passi e movenze perdute. Lo spirito di aggregazione - integrazione fra le varie comunità, che si sono incontrate e conosciute attraverso la danza, ci hanno davvero riempito di soddisfazione, e per l’organizzazione della seconda edizione di Spallata Tour abbiamo trovato un terreno davvero fertile da parte dei Comuni e istituzioni, e gli abitanti si sono dimostrati pronti all’accoglienza del gruppo dei partecipanti e coinvolti dalle vivaci serate a ballu. Da una edizione all’altra del Tour rimane fermo il nostro impegno nel raccogliere materiale e ulteriori ricerche sul tema con la collaborazione di esperti e studiosi, diffondendo il tutto attraverso il sito spallate.it e la pagina facebook . L’obiettivo prioritario del progetto è la ricerca e riappropriazione della tradizione delle Spallate- conclude Dantina- cui si affianca un invito a un turismo sostenibile, a stretto contatto con le comunità rurali e i locali, conoscendo piccoli borghi e partecipando a tradizioni e feste “.
“ In questa ottica- afferma Cinzia Minotti - abbiamo inserito l’inizio del tour in coincidenza della festa del Majo di San Giovanni Lipioni ,festa di rinascita , per attirare sia gli amanti delle danze popolari che il pubblico che accorre a queste feste tradizionali. Siamo giunti felicemente alla seconda edizione dello Spallata Tour grazie al coinvolgimento e al piacere di tutti i cittadini”.
Noretta Nori: “Anziani e giovani, i veri protagonisti dello scambio e della trasmissione dei propri saperi”
“ Dantina Grosso e Cinzia Minotti, ideatrici del progetto culturale della Spallata Tour- commenta Noretta Nori, antropologa , ricercatrice e danzatrice, tra i protagonisti del convegno di Mafalda - propongono la danza come “chiave di lettura di un territorio, della sua gente, della sua cultura, della sua storia”. Un lavoro mirabile perché consente di entrare in un mondo culturale attraverso una visione “dall’interno” di quel mondo, dove l’agire dei testimoni della tradizione può essere condiviso da chi lo desideri – senza filtri o barriere, senza protagonismi da parte di chi in questo periodo, nel sempre più grande mercato dell’etnico, s’improvvisa insegnante di danze popolari”.“ Sono gli uomini e le donne – dei paesi in cui è in atto la ricerca e che sin qui hanno aderito al progetto (Acquaviva, San Giovanni Lipioni, Schiavi d’Abruzzo, Mafalda e Palmoli) – anziani e giovani, i veri protagonisti dello scambio e della trasmissione dei propri saperi. Una modalità antica ed immediata – quella “dell’imparare facendo”, messa in atto attraverso la “memoria mimetica” – come avveniva nella tradizione orale, una modalità che tocca direttamente le corde dell’emozione individuale e “dell’indicibile” della danza, ossia di quello che non si può dire e che per essere compreso deve essere solo messo in atto, quindi vissuto”. Un tour quello della Spallata che, viene sottolineato "non a caso inizia a ripetersi sviluppando – tra i testimoni, i ricercatori, gli ospiti e le autorità locali – una significativa e simbolica “ciclicità del ritorno” che nel ciclo dell’anno si colloca durante la festa del Majo, quando tra le società arcaiche contadine e/o pastorali dell’Abruzzo e del Molise veniva messa in atto la sospensione del tempo quotidiano e profano per il ritorno al tempo sacro della festa della rinascita della natura”.
Il tour. San Giovanni Lipioni e la festa del Majo…. “Ecche, Ecche Maj Re de li Signure ..”
Spallata Tour 2015 - tra i partecipanti anche ospiti con origini miste Italia Usa e Italia Argentina - è partito dal piccolo comune di San Giovanni Lipioni, in coincidenza con la Festa del Mayo, rito di buon augurio per il raccolto legato alla chiesetta di Santa Liberata. Dopo le funzioni religiose, nel primo pomeriggio inizia il corteo per il paese al seguito di una croce tutta guarnita di mazzetti di ciclamini raccolti dalla popolazione: di casa in casa il corteo si ferma, sostenuto dalla musica della banda, cantando stornelli di augurio alle varie famiglie che per ringraziare preparano cibi tipici in abbondanza e vino a disposizione di tutti.
In questa atmosfera di festa si è inserita la prima festa a ballu, protagonista la Spallata e altre danze, nella piazza centrale, una vera e propria pista da ballo naturale. Il giorno dopo visita guidata del borgo, grazie a Michele Massone, tra stemmi e portoni antichi, e primo laboratorio di danza, sempre in piazza, con l’accompagnamento all’organetto dei locali Zi Antonio e Zi Felice (nelle foto) quest’ultimo anche abile a dare i caratteristici comandi della Spallata (contrè, cingé, rinfresca…).
La Spallata di San Giovani Lipioni presenta un preludio di passi molto bello (passeggiata, catenella, quadrato) che ci riportano alla influenza delle quadriglie, contraddanze e della tarantella, prima di arrivare (gruppo di quattro danzatori) al vortice ripetitivo delle spallate vere e proprie. Esiste una variante, ovvero l’arrivo nel gruppo di un quinto elemento sempre “maschio”, mentre le donne non lasciano mai il proprio posto. “Le donne, anche nella danza, mostrano la propria forza, resistenza, personalità - le parole di Noretta Nori -. Il che significa che saper danzare rappresenta un valore sociale ”.
Schiavi D’Abruzzo, il ritmo incalzante della Spallata. Mafalda, in scena gli abiti storici
Seconda tappa Schiavi D’Abruzzo, una terrazza a 1110 metri d’altezza affacciata sul verde, tra i suoi gioielli i Tempietti Italici e un pregevole piccolo museo a testimonianza della cultura sannitica, e via alle Spallate con laboratorio e festa a ballu con grande allegria. Coordinatrice delle Spallate di Schiavi D’Abruzzo, capofila nella conservazione di questa danza, Cristina Falasca (nella foto), che ha illustrato alcuni preludi di passi legati al corteggiamento e al romanticismo (castellana) andati un po’ persi, il ritmo incalzante delle Spallate a sei, fino alla Spallata a croce, con dodici elementi “quella che piace ai giovani”, dando comandi con grande vigore ed entusiasmo. Pieno coinvolgimento degli anziani e dei giovani, con omaggio alla Spallata di San Giovanni Lipioni e Acquaviva, anche questo uno stile molto ricco e coreografico.
E poi Mafalda, quarto paesino ad essere entrato in questo lavoro di recupero e valorizzazione, comune molisano nella verdissima valle del Trigno, che ha mostrato la propria Spallata con grande emozione degli anziani che hanno sentito la solennità dell'evento, testimoniando come gli abitanti dei paesi coinvolti comprendano sempre più la preziosità del loro patrimonio tradizionale e le finalità del progetto.
A Mafalda, in aderenza al progetto “Un colpo qua e un colpo là”, è stata condotta una duplice indagine: la prima sulla ricostruzione degli abiti in uso nella quotidianità tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, e che sono stati indossati durante la performance; e la seconda sull’antica pratica da parte dei genitori di una fanciulla da marito di usare la danza per dare o negare il proprio consenso ai pretendenti: dunque si "metteva a ballo" e i vari contendenti entravano alternandosi nella danza. La mamma della sposa usava una grande chiave nella tasca del grembiule per colpire con forza il pretendente indesiderato mentre, spostandola, alleggeriva il colpo per quello ben accetto.
Il convegno, Spallate al centro. Un momento di “antropologia condivisa”
Mafalda è stata anche sede del convegno, svoltosi presso la sala consiliare del Comune , nel corso del quale le organizzatrici, Dantina Grosso e Cinzia Minotti, hanno presentato e spiegato ai cittadini e agli amministratori il progetto, cui ha fatto seguito la relazione della ricercatrice e studiosa Noretta Nori che ha da poco pubblicato il libro: “Viaggio nella danza popolare in Italia 2. Itinerari di ricerca del Centro-Nord”, vol. con DVD allegato, Roma, Palombi Editori, 2014, e ha in corso di pubblicazione il libro: “Viaggio nella danza popolare in Italia 3. Itinerari di ricerca del Centro-Sud”, vol. con DVD allegato, Roma, Palombi Editori, che presenta un saggio esauriente sulla famiglia delle Spallate. Ogni rappresentanza cittadina dei paesi legati al progetto (Acquaviva Collecroce, San Giovanni Lipioni, Schiavi D’Abruzzo, Palmoli, Mafalda) ha inoltre mostrato la propria Spallata. Interessante e stimolante la proiezione di antiche registrazioni sulle Spallate della zona di Roccaspinalveti e di una parata ritualistica carnevalesca croata con analogie e somiglianze con le Spallate d’Abruzzo, a cura di Michele Cavenago e Romana Barbui dell’Associazione milanese “Lo Stivale che Balla”, che hanno colpito molto gli stessi musicisti e danzatori tradizionali presenti, i quali “meravigliati e divertiti nel contempo, prontamente ne hanno messo in evidenza analogie e differenze - ancora Noretta Nori, che continua -. All’interno del Tour ha assunto un alto valore culturale il convegno, insolito rispetto ai normali luoghi d’incontro e confronto tra studiosi e ricercatori. Il nostro convegno è diventato un momento di riflessione collettiva tra le parti, modalità orale che mi è sembrato si sostituisse alla “restituzione testuale” tipica della pratica etnografica, che tuttavia sarà realizzata. Un convegno singolare in cui la presenza degli studiosi e dei ricercatori è servita a dare autorevolezza, valore e stima, profondità storica alle tradizioni dei numerosi testimoni anziani e giovani presenti e pronti essi stessi a prendere parte al gioco del confronto. Cristina, Felice, Angela, Antonino, Mattia, Luigi, Domenico, Giosina, Antonio, Ginetta, Giuseppe, Antonio – solo per fare qualche nome e mi perdoni chi non ho qui citato – sono stati i veri protagonisti nella “meraviglia” di un incontro alla ricerca di similitudini e analogie strutturali – come la “botta” e il percorso iterativo per esempio – che li ha legati un tempo nella cultura pastorale dei tratturi, e che li lega oggi nella “riattualizzazione” di quel tempo, anche se in forme diverse. Un convegno “etnografico” speciale, dunque, basato sulla logica della tradizione vissuta oralmente e dell’antropologia condivisa che ci ha permesso ancor più di entrare nella concezione estetica e nello stile di danza di ogni comunità”.
Sintesi spunti e argomentazioni degli studiosi sulle Spallate
(fonte Noretta Nori)
1) Crcolazione culturale nell’antico Regno di Napoli legata all’economia pastorale del sistema tratturale
2) Vastità area di diffusione delle Spallate
3) Collegamenti rituali del Majo e Spallate e variabili culturali – autoctone e/o esterne di origine croata – che ne hanno contribuito al mantenimento nelle comunità abruzzesi-molisane (indagini Alberto Maria Cirese)
4) Presenza nelle Spallate dei duplici elementi di fertilità e di agone, con accenno agli studi di Paolo Toschi
5) Riferimenti etnografici (in Croazia) sull’uso di gestire il corpo simili a quelle messe in atto nelle Spallate
6) Varianti terminologiche, elementi costanti del ballo (botta e percorsi iterativi), elementi variabili (impianti coreografici, stili di danza, diversi modi di dare la botta), ’inserimento e/o influsso di altre danze quali saltarelle e tarantelle, quadriglie, scottisch ecc.
7) Ricerca di particolarismi fortemente legati alle identità locali dei singoli paesi e che danno conto e valore alla creatività sociale e culturale di ognuno di essi.
Organico della seconda edizione del “Tour della Spallata” 2015
Progetto: Un colpo qua, un colpo là - La Spallata nel Sannio
Acquaviva Collecroce
Cinzia Minotti (Referente del progetto e della Spallata di Acquaviva Collecroce).
Antonio Biacca (Memoria storica. Suonatore organetto).
Carlo Cicanese (Memoria storica. Ballo e comando).
Maurizio D’Amicantonio (Ballo e comando).
Ginetta Ricciuti (Ballo).
San Giovanni Lipioni
Dantina Grosso (Referente del progetto e della Spallata di San Giovanni Lipioni).
Felice Rossi e Antonio Monaco (Memorie storiche. Suonatori organetto. Ballo e comando).
Stefano Monaco (Giovane suonatore di organetto, nipote di Antonio Monaco. Ballo).
Angiolina Grosso, Mattia Rossi, Guido Di Prospero, Patrizia Ciafardo, Tonino Monaco, Rachele Monaco, Arturo e Rachele Grosso, Laura Grosso, Luisa Grosso, Jaqueline Rossi (Ballo).
Supporto organizzativo: Pro Loco
Schiavi d’Abruzzo
Cristina Falasca (Referente Spallata di Schiavi D’Abruzzo. Ballo e comando).
Alessandro Campati, Leandro Zanna, Sforza Ascensino (Suonatori organetto e ballo).
Giuliano Piluso, Andrea Piluso, Alberto Piluso, Francesco Campati, Gianni Campati, Paolo Falasca (Ballo).
Supporto organizzativo: Comune
Mafalda
Antonio Matassa (Memoria storica. Ballo e comando).
Cristian Di Rosso (Organetto).
Giuseppe Mastrangelo, Tania Di Rosso, Nina Mareglia, Margherita Savini e Antonio Chinni (Agriturismo Colle Bianco), Aurelio Di Rosso e Milva Mastrangelo, Catia Di Renzo, Paola Sacchetti e Alessio Varrenti, Milo Gianfelice (Ballo).
Supporto organizzativo: Comune; Proloco; Chinni Gino, Ambra Fedon e Nicola Clissa Agriturismo Collebianco; Telemafalda.
Palmoli
Associazione Culturale “Amici di Palmoli”
Massimo Rossi, Roberta Prato e Valentina D’Alessandro (Referenti Spallata di Palmoli. Ballo).
Luigi Bolognese (Memoria storica. Organetto).
Giosina Bolognese,Domenico Dalò(Memorie storiche. Ballo).
Michelina Roberti, Nino Di Ninni,Rita De Santis, Angiolino Mauri, Gilberto Valentino (Ballo).
Supporto: Comune e Pro Loco.
Collaboratori del Progetto
Noretta Nori (Etnocoreologa ricercatrice).
Michele Cavenago e Romana Barbui – Lo Stivale che Balla (Documentatori).
Massimiliano Felice (Insegnante organetto).
Giuseppe Di Menno (Curatore sito internet).
Simona Discenza – La Scatola oscura (Foto e Video).
Ilaria della Torre e Mario Gasbarro (Grafica)
Video
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